Atmosfere e sapori della Bucarest di una volta

Birrerie storiche e trattorie rustiche, breve viaggio alla scoperta del panorama gastronomico tradizionale della capitale romena.

 

Se, capitati a Bucarest, siete curiosi assaggiare dell’ottima cucina del posto, ho per voi una lista di locande in cui potrete gustare strepitosi piatti tipici in atmosfere d’altri tempi.

Vi invito quindi a evitare le catene di fastfood (consiglio valido in qualsiasi parte del globo vi troviate) che invadono la città e gli scintillanti bistot dall’aria cosmopolita che sono spuntati come funghi in tutto il centro, e di optare invece per un’esperienza più tradizionale e coinvolgente.

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La cipolla è uno degli ingredienti immancabili nella cucina romena

La Romania è un paese con una tradizione dalla forte impalcatura contadina, segnato da dominazioni turche e austroungariche e con un clima aspramente continentale caratterizzato da inverni rigidi. La cucina romena riflette quindi queste caratteristiche. Ciò significa che se il vostro stomaco apprezza pietanze sostanziose a base di carne (spesso alla brace), zuppe, formaggi dai sapori forti, legumi, verdure conservate e, se non avete problemi con l’aglio, allora siete nel posto giusto!

Ecco di seguito alcune trattorie e birrerie storiche in cui immergervi nella tradizione romena. 

Caru’ cu bere (Strada Stavropoleos, 5); aperto tutti i giorni (08:00-02:00); tel. +40 213137560 www.carucubere.ro; reservari@carucubere.ro

DSC_4050pLuogo in cima alla lista, assolutamente da non perdere, è Caru’ cu bere. Si tratta della più antica birreria di Bucarest, fondata nel 1879 da Nicolae Mircea e conosciuta, se non altro per fama, da chiunque in città. Il ristorante si trova in uno splendido palazzo progettato dall’architetto Zigfried Kofszynsky, a pochi metri dalla deliziosa chiesetta del monastero Stavropoleos. L’interno ha il sapore intimo di una birreria sassone del XVIII secolo: pareti ricoperte di scuro legno intagliato, ampie vetrate colorate, decori belle époque, soffitti alti con volte a crociera, lampadari eleganti e massicce scale a chiocciola che portano a balconcini interni; insomma uno stile che richiama quello delle sale dello stupendo castello di Peles di Sinaia.

Qualsiasi cosa ordiniate sarà superba e cucinata a puntino. Io ho apprezzato molto gli antipasti come la zascusca (salsa di melanzane, peperoni, pomodori e cipolla), la salada de vinete (spalmabile di melanzane spellate e cipolla) da spalmare sul delizioso pane della casa e cascaval pané (caciocavallo panato e fritto). Provate anche gli ottimi mititei, spesso detti mici, piccole (“mititei/mici” significa proprio “piccoli”) e tipiche salsicce speziate cotte alla brace (la gratar).

I prezzi sono un po’ più alti rispetto alla media di Bucarest, ma rimangono tutto sommato abbordabili per gli occidentali e giustificati per la qualità del cibo e l’ambiente.

La prenotazione è più che obbligatoria. Nonostante il locale sia molto grande e rispetti orari alquanto dilatati, se vi recate per il pranzo o la cena non avrete alcuna speranza di trovare posto semplicemente capitando di lì: a volte è al completo anche tre giorni di fila. Telefonate o prenotate per email. 

Hanu’ lui Manuc (Strada Franceza, 62-64, sector 3); aperto tutti i giorni (08:00-02:00); tel. +40 0730188653 www.hanumanucrestaurant.ro rezervari@hanumanuc.ro

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Non lontano da Piazza Unirii, situato proprio di fronte alla bella chiesa di Sant’Antonio con i suoi esterni decorati in mattoni bianchi e ocra, si trova Hanu’ lui Manuc. Anche questo ristorante ha una lunga storia da raccontare. Fondato nel 1806 da Emanuel Marzayan detto Manuc, a quel tempo uno dei più ricchi uomini d’affari dei Balcani, Hanu’ lui Manuc non è un posto qualsiasi; infatti dalla sua fondazione divenne subito il punto di ritrovo di commercianti e intellettuali che abitavano la Romania di allora e fu anche il posto in cui si firmarono i trattati e si tennero riunioni di influenti uomini dell’epoca. Dopo l’avvento del comunismo, nel 1950 Hanu’ lui Manuc ebbe lo stesso destino di altre storiche locande della capitale: venne espropriato, nazionalizzato e rischiò la demolizione per volere del dittatore Ceausescu che negli anni Ottanta stravolse e ridefinì gli spazi di Bucarest.

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Completamente ristrutturato qualche anno fa, oggi questo ristorante conserva lo stile tradizionale con i suoi fascinosi portici in legno e un enorme cortile interno in cui è possibile mangiare durante la bella stagione. La cucina è imperdibile. Provate le pietanze tradizionali romene: sarmale, piatto nazionale immancabile nelle tavole delle famiglie nei giorni di festa, (involtini di verza in salamoia ripieni di macinato di maiale, riso e spezie) e la mamaliga (polenta) con sugo di carne o smantana (panna acida).

Anche qua, per andare sul sicuro, è consigliata la prenotazione.

Restaurant Doi Cocosi (Soseaua Bucuresti-Targoviste); aperto tutti i giorni (12:00-23:00); +40 213122691; contact@restaurantdoicocosi

Il nome di questo ristorante (“I due galli”) la dice lunga su quali siano le specialità della casa. Il piatto forte è il pollo allo spiedo servito con contorno di polenta e cetrioli sottaceto, ma potrete trovare anche altri piatti tipici della tradizione gastronomica romena. Per concludere la vostra cena, se ancora riuscite a mandare giù qualcosa, prendete i papanasi fatti in casa, una sorta di frittelle tonde, ricoperte di marmellata di visciole e panna. Ma vi avverto: si tratta di un dolce tanto buono quanto pesante, generalmente servito in ampie porzioni da due papanasi.

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Papanasi

Berarie Gambrinus (Bulevardul Regina Elisabeta, 38); aperto tutti i giorni (07:00-02:00); +40 731422181; www.restaurantgambrinus.ro

A due passi dal rilassante parco Cismigiu, con i suoi salici piangenti che si protendono sulle acque del lago, si trova la Birreria Gambrinus. Sebbene sia stata acquistata dal gruppo Heineken, il locale ha conservato l’atmosfera caratteristica da antica birreria con ampie vetrate e decorazioni in legno. È il luogo ideale per passare un po’ di tempo davanti a un boccale di birra (qua hanno anche la Silva alla spina, assaggiatela!) o, se preferite, davanti a un metro di birra visto che servono la “birra al metro”. Se avete fame potete ordinare qualcosa da mettere sotto i denti: il Gambrinus è anche ristorante.

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Ah, quasi dimenticavo: visto che siete in Romania, la tuica (acquavite di prugne distillata una volta) e la palinca (distillata due volte) sono un must!

Per capirci, diciamo che si tratta di una specie di “grappa” tipica romena solitamente ricavata da prugne, ma spesso anche da altri tipi di frutta (pere, albicocche, mele…insomma qualsiasi cosa si possa trasformare in alcol!) che in campagna viene fatta in casa. È una bevanda molto forte e superalcolica (stiamo sui 50 gradi e anche più) quindi forse è il caso che io condivida con voi una tecnica che alcuni amici romeni mi hanno suggerito per berla senza stramazzare a terra! Inspirate profondamente aria, mandate giù un sorso di tuica o palinca e poi soffiate. Sembrerebbe sia un comprovato metodo per non sentire il fuoco in gola.

Se siete a Bucarest in inverno quando in città la temperatura può arrivare a -20, entrate in una locanda e ordinate la tuica fiarta, ovvero la grappa bollita con spezie. Non solo è un ottimo metodo per scaldarsi, ma a detta dei romeni, è anche il miglior modo per farsi passare il raffreddore. Provare per credere!

Detto questo, non mi resta che augurarvi “Pofte buna!” (Buon appetito) e “Noroc” (Cin cin! Alla salute!).

© 2017, Cristina Cori. All rights reserved. Copyright © CristinaCori.com

4 pensieri su “Atmosfere e sapori della Bucarest di una volta

  1. confermo la validità di tutti questi locali apprezzati da stranieri e rumeni.La cose per prima”si mangiano con gli occhi” e poi i sapori sono squisiti. Porta buna a tutti

    1. Ahahah! Sì c’è un margine si sopravvivenza: tanti sottaceti e verdure conservate in generale. Io sono semi-vegetariana (…vabbè è una storia lunga….), ma in viaggio divento onnivora un po’ per curiosità un po’ proprio per sopravvivere! 🙂

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