“Quando vivi in un luogo a lungo diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco”
Josef Koudelka

All’anagrafe sono Cristina Cori, per gli amici Spina, e a chi mi chiede di presentarmi dico che sono una “cacciatrice di storie” perché in fondo è quello che faccio.
Sono nata e cresciuta, da famiglia più che mista direi, a Roma città alla quale sono molto legata, ma per passione, curiosità e lavoro mi sono sempre trovata di frequente altrove alla ricerca di stimoli e nuove esperienze.
Insomma, parto spesso… o almeno ci provo.

Da bambina nei Balcani mi predissero un futuro da scrittrice. Ma io, che sognavo avventure di pirati, briganti ed orizzonti lontani, crebbi convinta che sarei diventata un’esploratrice.
Alla fine ho capito che non si diventa nulla semplicemente perché siamo in continuo divenire; ma se dovessi descrivermi ti direi che in fin dei conti sono un animo semplice che ama la natura, il silenzio, dormire all’aperto, il deserto con i suoi cieli stellati, una tazza di caffè e un buon libro che scaldano il cuore quando fuori piove, gli abbracci intensi, i sorrisi improvvisi e le risate che sgorgano dal cuore. Mi commuovo facilmente, forse troppo, sono impulsiva, e questo non sempre è un bene, e spesso basta un raggio di sole e la carezza di un filo di vento sulla pelle per rendermi felice.

Ma sono anche irrequieta e soffro di una particolare avversione alla noia e alla monotonia. Così, dopo essermi laureata in Lingue e Civiltà Orientali a La Sapienza, ho usato per anni il mio tempo entrando e uscendo da vari contesti lavorativi senza mai trovare quello che stavo cercando.
Cosa cerco? Di preciso non lo so neanche io, ma adoro esplorare. E se viaggiare è diventata la mia missione, scrivere, come voleva la profezia gitana, si è rivelata la mia vocazione.

Ho deciso allora di abbandonare la grande strada principale e addentrarmi in vie secondarie. Ho deciso di perdermi, di improvvisare, di fidarmi del mio istinto e degli umori del momento. Forse sbaglio, forse no. Ma sono partita.
Nel mio vagabondare sono capitata a Petra, in Giordania, posto di un magnetismo unico che mi ha “intrappolata” e che infatti è diventato la mia nuova casa. Viverci mi ha permesso di approfondire la cultura beduina e mediorientale in generale. E così, eccomi qua a esplorare il Medio Oriente arabo levantino e a condividerlo con te.
Ora viaggio e scrivo. Ed è la cosa più bella che poteva capitarmi!

E sai una cosa? Mi sa che la profezia ci aveva azzeccato: oltre ad aver preso il tesserino da giornalista, ho scritto due libri.
Il primo si intitola “Russia coast to coast in Transiberiana” ed è il racconto dei miei quasi 4 mesi in viaggio lungo la Transiberiana da San Pietroburgo a Vladivostok passando per la Mongolia. Il secondo “La vita segreta di Petra” narra della mia esperienza in Giordania e in particolare tra i Bdoul, i beduini della città rosa.
“Vidi il pericolo, eppure camminai lungo la via incantata, e dissi: che il dolore sia una foglia caduta all’alba del giorno”
Patrick Kavanagh
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