La fine di un anno, il principio di un viaggio verso la Fine del mondo

VALPARAISO, Cile.

È l’alba di un nuovo anno.

E io mi trovo qua, in questa città, incastrata tra l’oceano e le montagne, che si arrampica sulle pendici delle colline. La brezza fresca porta l’odore del mare inquieto, i fuochi d’artificio esplodono in fiori scintillanti dai mille petali dorati, illuminando di bagliore sfuggente la notte nera.

Solo poche ore fa ho salutato il 2017 e brindato al 2018 con amici cileni e sconosciuti che come me sono giunti fin qua a inseguire storie di avventurieri scovati tra le righe di un libro.

Ma ora che sta albeggiando, e a farmi compagnia ho solo il colore dei miei pensieri, vorrei scivolare in un abbraccio caldo e sprofondare lentamente in un sussurro dolce.

E allora prendo a scrivere per assaporare il sollievo terapeutico delle parole. Apro il taccuino, traggo un sospiro profondo, raccolgo le idee e comincio a imbrattare di pensieri i fogli.

Scrivere è allo stesso tempo lieve sofferenza e tumultuoso piacere. A volte è fatica: ti trovi in affanno dietro a parole che guizzano impazzite mentre provi a catturarle per imprimerle sulla carta prima che sguscino via lontano, incuranti di te. A volte è esasperazione: invece di scorrere se ne stanno lì, stagnanti e annoiate. Tu le guardi, loro guardano te, ma non succede nulla e non puoi far altro che girarle e rigirarle fino a consumarle.

Un polveroso raggio di luce si fa strada silenzioso nella stanza. Potente e caldo e come oro colato si allarga sul muro, raggiunge le mie righe e mi strappa un sorriso lento. Giro il mate tra le dita. Un altro sorso ancora e torno a scavare in un pensiero per cercare un po’ di calore.

Mentre la stanchezza si dilata, la mente va all’anno passato. Faccio l’inventario delle persone, le esperienze, i risultati e i fallimenti, gli insegnamenti. Cerco le conclusioni e passo a stilare una nuova lista di propositi e auguri. E i più sinceri, come sempre, sono quelli che auguriamo anche a noi stessi.

Vi auguro di trovare, tra le pieghe delle vostre paure,  il coraggio e di osare un po’ di più ogni giorno.

Ascoltatevi e non adeguerete la vostra vita alle prospettive altrui.

Sappiate mettervi in discussione e non vi arrenderete mai alla mediocrità.

Non limitatevi a pensare, agite.

Amate voi stessi e riuscirete ad amare gli altri.

Scegliete il sentiero meno battuto e imparerete a scorgere la luce nel buio.

Buon 2018 dall’emisfero australe. Domani si riparte per un sogno chiamato Patagonia.

© 2018 – 2017, Cristina Cori. All rights reserved. Copyright © CristinaCori.com

2 pensieri su “La fine di un anno, il principio di un viaggio verso la Fine del mondo

  1. Ti trovi dove avrei voluto essere in questo istante, se situazioni contingenti non lo avessero impedito. Avremmo potuto incontrarci. Ti auguro un Anno felice, come se lo augurassi a me stesso…

    1. Grazie mille Renato! Un felice anno anche a te 🙂 …e chissà che in futuro le situazioni facciano in modo che ci incontriamo da qualche parte nel mondo 😉

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