Visitare Il Cairo, tutto quello che devi sapere

Il Cairo è una città dispersiva, difficile, caotica, vibrante, pregna di storia e che ha tanto da offrire. Quindi ho pensato che una guida studiata ad hoc potesse tornare utile per visitare il Cairo. Ebbene, appassionati di Medio Oriente: eccovela qua!

Chi sono io per consigliarti itinerari a Il Cairo? Piacere, mi chiamo Cristina, da anni vivo nel Medio Oriente arabo levantino (di cui sono ormai specialista), sono accompagnatrice turistica abilitata e travel designer. Gli Orienti, come li chiamo io, sono la mia specialità, non a caso mi sono presa la briga di laurearmi in Studi Orientali e di viaggiare il più possibile a Est. Per conoscere meglio i miei viaggi vieni a trovarmi anche su Instagram.

Ma veniamo al dunque: ecco cosa visitare a Il Cairo!

QUANDO ANDARE

In Egitto il clima è secco e caldo tutto l’anno. I periodi migliori per visitare Il Cairo sono il nostro autunno-inverno. Già in primavera fa caldo e in estate si soffoca. Inoltre essendo Il Cairo una grande metropoli, la situazione in estate può essere davvero fiaccante! Diciamo che climaticamente il periodo migliore è il nostro inverno: Dicembre, Gennaio, Febbraio quando a Il Cairo ci sono temperature gradevolmente primaverili.

 

Poi, ulteriore consiglio, io vivendo in un paese islamico (Giordania) evito il Ramadan perché è bene non mangiare, bere e fumare in pubblico durante le ore di luce… quindi secondo me è un bel fastidio.

 

COME VESTIRSI

Indipendentemente dal clima, per visitare Il Cairo ti consiglio abiti lunghi e coprenti. Questa raccomandazione vale soprattutto se sei donna perché si tratta pur sempre di un paese a maggioranza musulmana e gli uomini egiziani potrebbero interpretare le donne con un abbigliamento succinto come “facili” e quindi rischi di essere soggetta di attenzioni che magari non vuoi.

 

QUANTI GIORNI

Vuoi visitare Il Cairo con calma? Ti consiglio 3 giorni pieni. Poi se vuoi vedere anche le piramidi di Giza (di cui ti parlerò in un altro articolo) aggiungi un ulteriore giorno. In questo articolo ho inserito un quarto giorno per chi volesse vedere due luoghi molto particolari (secondo me proprio incredibili) della città che sono poco o nulla frequentati da stranieri.

 

DOVE ALLOGGIARE

Il Cairo è una città immensa, molto popolosa e articolata. Ti consiglio di trovare un alloggio dalle parti di Piazza Tahrir perché:

 

-c’è la metro (stazione Sadat della linea rossa)

 

-sei abbastanza vicino alle attrazioni principali della città (tra cui il Museo Egizio che si trova proprio lì)

 

-il servizio di bus dall’aeroporto ferma vicino alla piazza

 

Visitare Il Cairo: non può mancare un giro nel cuore del quartiere islamico

 

COME ARRIVARE IN CENTRO

Se atterri all’aeroporto de Il Cairo, il modo più veloce (almeno fino a quando non ultimeranno la tratta metro che collega i terminal): è il taxi che costa US$25.

 

Alcuni alberghi, soprattutto a Giza, offrono la navetta gratuita per chi soggiorna almeno due notti. Quindi chiedi al tuo hotel se danno questo servizio.

 

Altrimenti dall’aeroporto potete prendi i bus che per EGP35 vi portano a Piazza Abdel Moniem Riad, giusto dietro il Museo Egizio.

 

Se vieni da un’altra città egiziana (io ad esempio la prima volta ho visitato l’Egitto atterrando ad Alessandria) ci sono treni o bus. Entrambi arrivano alla Stazione Ramses.

 

I trasporti in generale sono molto economici: per farti un’idea, da Alessandria il treno in seconda classe costa EGP65,50. La prima classe costa EGP125,50… ma la differenza tra prima e seconda è minima. La prima classe ha sedute un po’ più larghe e l’aria condizionata (importante solo se ci vai in un periodo caldo). Non ci sono prese per la corrente in nessuna delle due classi.

 

COME SPOSTARSI

Scordati (se mai ti fosse lontanamente balenata l’idea) di guidare in Egitto! Il traffico e lo stile di guida senza controllo della capitale egiziana è proverbiale, guidare sarebbe un incubo! Parola di una che viene da Roma e che vive in Giordania!

 

Il modo migliore di spostarsi è alternare la metro, gli Uber, i tuk tuk e lunghe passeggiate.

 

Metro: ci sono 3 linee metro efficienti con biglietti in base alla distanza:

 

-Dalla 1a alla 9a stazione EGP5

 

-Dalla 9a alla 16a EGP7

 

-Dalla 16a in poi EGP10

 

Il consiglio: Le ore di punta possono essere molto intasate, ma se sei donna puoi sperare in un vagoni un pochino meno pieni perché sulla metro egiziana ci sono quelli per sole donne. La divisione tra generi non è obbligatoria come in Iran: rimane una tua scelta.

 

Uber e Careem: Per le tratte lontane e non collegate dalla metro l’opzione migliore rimane l’automobile con conducente perché è comoda ed economica. Ti sconsiglio però di spostarti con un vero e proprio taxi perché a Il Cairo il tassametro è una chimera, quindi per essere certi di pagare la giusta tariffa usa le applecazioni Uber e/o Careem. Io personalmente utilizzo Careem perché costa meno e ci sono avvezza (visto che lo uso anche in Giordania, dove vivo).

 

Il consiglio: Munisciti di pazienza perché le attese possono essere lunghe (anche 15 minuti) a causa del traffico impazzito della città, quindi chiama il tuo Uber con un certo anticipo.

 

Ci sono anche i microbus e io a volte li ho presi. Sono van bianchi sempre affolati e la direzione viene annunciata a gran voce dall’autista, Diciamo che se non conosci la città non sono facili da usare, ma rimangono una buona opportunità di viaggiare local. La corsa si paga dentro la vettura (non ti daranno un biglietto): è uso passare i soldi di mano in mano fino al conducente. I prezzi stanno tra i EGP3,50 e i EGP5 in base alla distanza.

 

 

Le strade de Il Cairo islamica

 

ITINERARIO DIVISO IN GIORNI

Di seguito ho scritto una possibile divisione della visita ideando itinerari ottimizzati per tema e vicinanza.

 

Alcuni ingressi si possono pagare con carta (richiedilo prima dell’emissione del biglietto), ma non tutti. Se vuoi fare foto con la fotocamera dovrai pagare un supplemento di EGP50 agli ingressi, invece le foto con il telefono sono gratis.

 

Musei ed attrazioni seguono i seguenti orari: 8-17 o in alcuni casi 9-17 e l’ingresso è consentito non oltre mezz’ora dalla chiusura. Le madrasa e i mausolei hanno un biglietto d’ingresso, ma le moschee (ad eccezione della Moschea Ar Rifai) sono sempre e tutte gratuite… diffida da chi dice il contrario 😉

 

N.B. Le moschee sono chiuse alle visite durante le preghiere.

 

Ecco un itinerario a piedi per visitare il quartiere islamico de Il Cairo

 

GIORNO 1:

 

Inizia la giornata presto per dedicarti alla lunga passeggiata alla scoperta del mondo islamico de Il Cairo. Arriva alla cittadella con un Careem.

 

CITTADELLA DI SALADINO (EGP200) fu edificata contro i crociati ed ospita l’imponente Moschea di Mohammad Ali che spicca su tutto il complesso e la vicina, più dimessa, Moschea di An Nasir Mohammad. Oltre a queste ti consiglio di andare ai due punti panoramici sulla città:

 

-Gawahara terrace (accanto alla moschea di Mohammad Ali)

 

-Terrazza del museo della polizia

 

Prosegui addentrandoti nel quartiere islamico a piedi lungo il percorso che ora ti indico e che è lungo circa 8 km.

 

QUARTIERE ISLAMICO uscito dalla Cittadella vai a destra e costeggiando per 10 minuti le mura raggiungi la bella Madrasa del Sultano Hassan (EGP80).

 

Prosegui costeggiando la cinta muraria per imboccare, svoltando a sinistra, Darb Al Ahmar, la strada rossa, così chiamata perché si dice che il sangue dei Mamelucchi massacrati sulla Cittadella da Mohammad Ali, scorresse giù dalla collina lungo questa via. Darb Al Ahmar è la strada che taglia il quartiere islamico e dove puoi perderti ad osservare la vita locale con gli ahwa (shisha café), le botteghe artigianali e le mashramiyya, le finestre in legno intarsiato delle case tradizionali che servivano un tempo per permettere alle donne di guardare fuori senza essere osservate.

 

In questa via si trovano anche alcuni monumenti interessanti, come la Moschea Blu che prende il nome dalla decorazione delle maioliche a motivi floreali blu provenienti dalla città turca Izmir. Lungo la via puoi ammirare varie altre moschee: Moschea Umm Sultan Shaban, la Moschea Al Maridiani, la Moschea Qijmas Al Ishaqi con le sue vetrate colorate.

 

Alla fine della via passa per la Bab Zuweila, la porta nord della città medievale e svolta a destra imboccando la strada Al Muzziz Li Din Allah. Fai una breve deviazione per visitare al moschea più antica della città: Moschea Al Ahzar.

 

Vicino trovi anche il bazar Khan Al Khalili, che è molto turistico quidi non aspettarti grande artigianato, ma si possono comunque trovare delle cose carine. Rimettiti di nuovo su via Al Muzziz Li Din Allah e percorrila tutta fino all’altro gate: Bab Al Futuh.

 

Lungo il percorso incontrerai altre madrasa e moschee nell’elegante stile mamelucco (scegli tu se e quali visitare perché è un continuo susseguirsi… io a un certo punto ammetto di averne saltate un po’) e anche un antico bagno turco: Hammam Inal (EGP100).

 

Da Bab Al Futuh se hai ancora tempo percorri un paio di chilometri fino al Museo di Arte Islamica (EGP120).

 

 

Veduta su Il Cairo

 

GIORNO 2:

 

Dedica il secondo giorno alla Cairo cristiana. A Il Cairo c’è una nutrita comunità di cristiani egiziani che sono detti copti e si distinguono principalmente in due culti: Chiesa Ortodossa e Chiesa Cattolica. Il cristianesimo era infatti molto diffuso nell’Egitto in epoca bizantina, ma poi con la conquista araba e l’arrivo dell’Islam divenne una religione minoritaria. Prendi la linea rossa della metro e scendi alla fermata Mar Girgis che è proprio di fronte al quartiere copto. Le entrate alle chiese sono tutte gratuite.

 

CAIRO COPTA inizia la tua visita nel luogo più vicino alla metro: la Chiesa Sospesa (della Beata Vergine Maria) di culto ortodosso, chiamata così perché costruita sulla torre settentrionale delle mura della vicina Fortezza Romana di Babilonia.

 

Continua passando di fronte alla Fortezza Romana di Babilonia, costruita nel II sec d.C. da Traiano, che è ciò che rimane delle due torri della fortificazione che serviva ad arginare il Nilo.

 

Entra poi nell’interessantissimo Museo Copto (EGP100) proprio di fronte alla fortezza. La bellezza di questo posto risiede non solo in ciò che custodisce, ma anche nel palazzo di architettura islamica con le sue grandi finestre in legno intarsiato.

 

Uscito dal museo prosegui a destra verso l’imponente Monastero greco-ortodosso di San Giorgio. Continuando dritti sulla destra troverai delle scale da scendere che portano, in un dedalo di vicoli, alle varie suggestive chiese copte e alla Sinagoga Ben Ezra. Visto che ci sei fai un giro al Cimitero Copto, che però ti anticipo che è piuttosto maltenuto e sporco.

 

Finito di esplorare il quartiere copto prendi un Careem per andare al NMEC.

 

MUSEO NAZIONALE DELLA CIVILIZZAZIONE EGIZIA, NMEC (EGP240) è una tappa imperdibile, da non confondere con il Museo Egizio vicino Piazza Tahrir (che verrà presto spostato a Giza).

 

Il pezzo forte del museo è l’emozionante galleria delle mummie, dove sono conservati i corpi mummificati di alcuni importanti faraoni e regine dell’Antico Egitto. Nella sala principale invece si trovano interessanti oggetti che coprono la storia egiziana dall’antichità passando per il periodo tolemaico, romano, cristiano e islamico.

 

Purtroppo non c’è un servizio guide né audioguide nel museo (come neanche negli altri della capitale), ma alcuni pannelli esplicativi e codici QR.

 

 

La Chiesa Sospesa

 

GIORNO 3:

 

Inizia la giornata presto per evitare le folle di turisti e per esplorare in tutta calma l’immenso Museo Egizio. Per arrivarci, se non hai l’hotel nei dintorni, prendi la linea rossa della metro e scendi a Sadat, ovvero a Piazza Tahrir.

 

MUSEO EGIZIO (EGP200) ospitato nel grandioso palazzo rosa è tanto grande quanto caotico. Fu infatti aperto per raccogliere le antichità egizie che nel XIX secolo venivano portate all’estero. Per questo motivo il museo non è stato strutturato con un criterio, ma è servito a “stipare” quanto più possibile i reperti.

 

La visita è dunque un po’ difficile senza una guida che faccia ordine. Di guide ne trovi all’ingresso del museo che per EGP200 l’ora possono guidarti. Le sale sono molte e disposte su due piani. Le più interessanti sono quella del sarcofago di Tutankhamon e le mummie degli animali. Considera almeno 3 ore per la visita del museo.

 

PALAZZO MANIAL (EGP100) dopo il museo prendi la linea rossa della metro e scendi alla seconda fermata: Sayyida Zeinab. Con una breve passeggiata, attraversando il Nilo arriva a questo palazzo che è stato sede della monarchia nel XX secolo. Lo stile moresco ed europeo si fondono a creare interni sfarzosi.

 

 

Particolare di una stele al Museo Egizio de Il Cairo

 

GIORNO 4:

 

Come accennato, ho aggiunto a questa guida un quarto giorno per parlarti di due posti unici che non sono molto conosciuti né frequentati dai turisti, ma che io trovo interessantissimi. Non sono ben collegati con i mezzi, quindi ti consiglio di arrivarci con un Careem. Io li ho visitati insieme noleggiando un tuk tuk con conducente al quartiere islamico (considera EGP100 l’ora… prezzo onesto).

 

QARAFA, LA CITTÀ DEI MORTI è il cimitero Nord della città. La sua particolarità è dovuta al fatto che delle famiglie vivono nei mausolei. Alcuni sono i vecchi guardiani delle tombe, altri abitanti sono invece più recenti: famiglie povere che non hanno altro posto dove stare. In questo immenso cimitero si trova anche un monumetno storico: lo splendido Mausoleo della famiglia di Mohammad Ali, sultano mamelucco (EGP40).

 

Particolarità: le lapidi con trecce o capelli disegnati indicano la sepoltura di una donna della famiglia.

 

MANSHIYET NASR, OVVERO GARBAGE CITY Se il fatto che delle famiglie vivano dentro a un cimitero, perché non hanno altro posto in cui stare, ti ha stupito, Garbage City ti sorprenderà di più. Si tratta di un quartiere dove la popolazione, interamente cristiana, lavora nel settore dello smaltimento dei rifiuti. Raccolgono l’immondizia della città, la smistano e la rivendono alle fabbriche che la riciclano. Il luogo è quasi una discarica a cielo aperto in mezzo a palazzoni. Se ci vai potresti impressionarti e considera che l’odore è forte e nugoli di mosche la fanno da padrone. Gli abitanti sono chiamati “zibbalin”, (dall’arabo izbala) spazzini per il loro lavoro. Non è un luogo turistico, ma nel quartiere si può visitare la Chiesa di San Simeone ricavata da una grande grotta. Puoi trovare più info, anche per visite guidate sul sito www.samaanchurch.com

 

 

Chiesa di San Simeone nel quartiere conosciuto come Garbage City, luogo insolito a Il Cairo

 

SICUREZZA

Sebbene alcuni luoghi della città non abbiano un’aria raccomandabile devo dire che personalmente ho trovato Il Cairo piuttosto sicura e gli egiziani accoglienti, anche come donna sola. Ma devo dire che io non sono mai uscita la notte. Vale però sempre il buonsenso e l’attenzione.

DOVE MANGIARE

Nel visitare Il Cairo ho mangiato molto street food. Ma non so se consigliartelo visto che il mio intestino è stato forgiato da svariati viaggi in Asia, Sudamerica e anni di vita a Petra. Oltre ai classicissimi panini hummus e falafel e foul (una purea di fave) tipico dell’Egitto è il koshari, pasta con lenticchie e salsa di pomodoro e cipolla. Uno dei migliori e più popolari si può mangiare da Abu Tarek (EGP10 per il take away).

 

 

Nel visitare Il Cairo spesso mangiavo cibo di strada da ambulanti… opzione, suppongo, per intestini avvezzi a certe realtà

 

CONSIGLI, VARIE ED EVENTUALI

Sui taxi mi sono già espressa. Per il resto giusto un paio di consigli.

Cerca di avere banconote di piccolo taglio perché sembra che nessuno abbia mai il resto (Uber e Careem soprattutto), quindi cambiali appena puoi (ai musei e ai ristoranti o café generalmente).

Non vorrei offendere nessuno, ma gli egiziani sono in media molto interessati al potenziale guadagno che si può trarre dai turisti quindi ti si avvicineranno con fare amichevole e apparentemente disinteressato, dandoti consigli e informazioni non richieste o addirittura offrendoti anche pranzo o caffè o tè. In realtà alla fine o vogliono venderti qualcosa o, se dei donna, sono interessati a corteggiarti. Spesso, la egyptian hospitality, come la chiamano loro, è a questi scopi… almeno questa è sempre stata la mia esperienza. Sapevatelo! Spero che questo articolo (come il resto del blog) ti sia utile, in tal caso condividilo: può servire ad altri 🙂

 

Per domande scrivimi alla mail della sezione Contact me, e se ti interessa il Medio Oriente arabo levbantino seguimi su Instagram e Facebook. Se le mie avventure ti interessano sappi che ho scritto due libri: Russia coast to coast in Transiberiana e La vita segreta di Petra

 

 

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