Il Cairo è una città dispersiva, difficile, caotica, vibrante, pregna di storia e che ha tanto da offrire. Quindi ho pensato che una guida studiata ad hoc potesse tornare utile per visitare il Cairo. Ebbene, appassionati di Medio Oriente: eccovela qua!
QUANDO ANDARE
In Egitto il clima è secco e caldo tutto l’anno. I periodi migliori per visitare Il Cairo sono il nostro autunno-inverno. Già in primavera fa caldo e in estate si soffoca. Inoltre essendo Il Cairo una grande metropoli, la situazione in estate può essere davvero fiaccante! Diciamo che climaticamente il periodo migliore è il nostro inverno: Dicembre, Gennaio, Febbraio quando a Il Cairo ci sono temperature gradevolmente primaverili.
Poi, ulteriore consiglio, io vivendo in un paese musulmano (Giordania) evito il Ramadan perché è bene non mangiare, bere e fumare in pubblico durante le ore di luce… quindi secondo me è un bel fastidio.
COME VESTIRSI
Indipendentemente dal clima, per visitare Il Cairo vi consiglio abiti lunghi e coprenti. Questa raccomandazione vale soprattutto se siete donne perché si tratta pur sempre di un paese a maggioranza musulmana e gli uomini egiziani potrebbero interpretare le donne con un abbigliamento succinto come facili e quindi rischiate di essere soggette di attenzioni che magari non volete.
QUANTI GIORNI
Volete visitare Il Cairo con calma? Vi consiglio 3 giorni pieni. Poi se volete vedere anche le piramidi di Giza (di cui vi parlerò in un altro articolo) aggiungete un ulteriore giorno. In questo articolo ho inserito un quarto giorno per chi volesse vedere due luoghi molto particolari (secondo me proprio incredibili) della città che sono poco o nulla frequentati da stranieri.
DOVE ALLOGGIARE
Il Cairo è una città immensa, molto popolosa e articolata. Vi consiglio di trovare un alloggio dalle parti di Piazza Tahrir perché:
-c’è la metro (stazione Sadat della linea rossa)
-siete abbastanza vicini alle attrazioni principali della città (tra cui il Museo Egizio che si trova proprio lì)
-il servizio di bus dall’aeroporto ferma vicino alla piazza

COME ARRIVARE IN CENTRO
Se atterrate all’aeroporto de Il Cairo, il modo più veloce (almeno fino a quando non ultimeranno la tratta metro che collega i terminal): è il taxi che costa US$25.
Alcuni alberghi, soprattutto a Giza, offrono la navetta gratuita per chi soggiorna almeno due notti. Quindi chiedete al vostro hotel se danno questo servizio.
Altrimenti dall’aeroporto potete prendere i bus che per EGP35 vi portano a Piazza Abdel Moniem Riad, giusto dietro il Museo Egizio.
Se venite da un’altra città egiziana (io ad esempio ho visitato l’Egitto atterrando ad Alessandria) ci sono treni o bus. Entrambi arrivano alla Stazione Ramses.
I trasporti in generale sono molto economici: per farvi un’idea, da Alessandria il treno in seconda classe costa EGP65,50. La prima classe costa EGP125,50… ma la differenza tra prima e seconda è minima. La prima classe ha sedute un po’ più larghe e l’aria condizionata (importante solo se ci andate in un periodo caldo). Non ci sono prese per la corrente in nessuna delle due classi.
COME SPOSTARSI
Dimenticate (se mai vi fosse lontanamente balenata l’idea) di guidare in Egitto! Il traffico e lo stile di guida senza controllo della capitale egiziana è proverbiale, guidare sarebbe un incubo.
Il modo migliore di spostarsi è alternare la metro, gli Uber, i tuk tuk e lunghe passeggiate.
Metro: ci sono 3 linee metro efficienti con biglietti in base alla distanza:
-Dalla 1a alla 9a stazione EGP5
-Dalla 9a alla 16a EGP7
-Dalla 16a in poi EGP10
Il consiglio: Le ore di punta possono essere molto intasate, ma se siete donne potete sperare in un vagoni un pochino meno pieni perché sulla metro egiziana ci sono quelli per sole donne. La divisione tra generi non è obbligatoria come in Iran: rimane una vostra scelta.
Uber e Careem: Per le tratte lontane e non collegate dalla metro l’opzione migliore rimane l’automobile con conducente perché è comoda ed economica. Vi sconsiglio però di spostarvi con un vero e proprio taxi perché a Il Cairo il tassametro è una chimera, quindi per essere certi di pagare la giusta tariffa usate le applecazioni Uber e/o Careem. Io personalmente utilizzo Careem perché costa meno e ci sono avvezza (visto che lo uso anche in Giordania, dove vivo).
Il consiglio: Munitevi di pazienza perché le attese possono essere lunghe (anche 15 minuti) a causa del traffico impazzito della città, quindi chiamate il vostro Uber con un certo anticipo.
Ci sono anche i microbus e io a volte li ho presi. Sono van bianchi sempre affolati e la direzione viene annunciata a gran voce dall’autista, Diciamo che se non conoscete la città non sono facili da usare, ma rimangono una buona opportunità di viaggiare local. La corsa si paga dentro la vettura (non vi daranno un biglietto): è uso passare i soldi di mano in mano fino al conducente. I prezzi stanno tra i EGP3,50 e i EGP5 in base alla distanza.

ITINERARIO DIVISO IN GIORNI
Di seguito ho scritto una possibile divisione della visita ideando itinerari ottimizzati per tema e vicinanza.
Alcuni ingressi si possono pagare con carta (richiedetelo prima dell’emissione del biglietto), ma non tutti. Se volete fare foto con la fotocamera dovrete pagare un supplemento di EGP50 agli ingressi, invece le foto con il telefono sono gratis.
Musei ed attrazioni seguono i seguenti orari: 8-17 o in alcuni casi 9-17 e l’ingresso è consentito non oltre mezz’ora dalla chiusura. Le madrasa e i mausolei hanno un biglietto d’ingresso, ma le moschee (ad eccezione della Moschea Ar Rifai) sono sempre e tutte gratuite.
N.B. Le moschee sono chiuse alle visite durante le preghiere.

GIORNO 1:
Iniziate la giornata presto per dedicarvi alla lunga passeggiata alla scoperta del mondo islamico de Il Cairo. Arrivate alla cittadella con un Careem.
CITTADELLA DI SALADINO (EGP200) fu edificata contro i crociati ed ospita l’imponente Moschea di Mohammad Ali che spicca su tutto il complesso e la vicina, più dimessa, Moschea di An Nasir Mohammad. Oltre a queste vi consiglio di andare ai due punti panoramici sulla città:
-Gawahara terrace (accanto alla moschea di Moahammad Ali)
-Terrazza del museo della polizia
Proseguite addentrandovi nel quartiere islamico a piedi lungo il percorso che ora vi indico e che è lungo circa 8 km.
QUARTIERE ISLAMICO usciti dalla Cittadella andate a destra e costeggiando per 10 minuti le mura raggiungete la bella Madrasa del Sultano Hassan (EGP80).
Proseguite costeggiando la cinta muraria per imboccare, svoltando a sinistra, Darb Al Ahmar, la strada rossa, così chiamata perché si dice che il sangue dei Mamelucchi massacrati sulla Cittadella da Mohammad Ali, scorresse giù dalla collina lungo questa via. Darb Al Ahmar è la strada che taglia il quartiere islamico e dove potete perdervi ad osservare la vita locale con gli ahwa (shisha café), le botteghe artigianali e le mashramiyya, le finestre in legno intarsiato delle case tradizionali che servivano un tempo per permettere alle donne di guardare fuori senza essere osservate.
In questa via si trovano anche alcuni monumenti interessanti, come la Moschea Blu che prende il nome dalla decorazione delle maioliche a motivi floreali blu provenienti dalla città turca Izmir. Lungo la via potete ammirare varie altre moschee: Moschea Umm Sultan Shaban, la Moschea Al Maridiani, la Moschea Qijmas Al Ishaqi con le sue vetrate colorate.
Alla fine della via passate per la Bab Zuweila, la porta nord della città medievale e svoltate a destra imboccando la strada Al Muzziz Li Din Allah. Fate una breve deviazione per visitare al moschea più antica della città: Moschea Al Ahzar.
Vicino trovate anche il bazar Khan Al Khalili, che è molto turistico quidi non aspettatevi grande artigianato, ma si possono comunque trovare delle cose carine. Rimettetevi di nuovo su via Al Muzziz Li Din Allah e percorretela tutta fino all’altro gate: Bab Al Futuh.
Lungo il percorso incontrerete altre madrasa e moschee nell’elegante stile mamelucco (scegliete voi se e quali visitarle perché è un continuo susseguirsi… io a un certo punto ammetto di averne saltate un po’) e anche un antico bagno turco: Hammam Inal (EGP100).
Da Bab Al Futuh se avete ancora tempo percorrete un paio di chilometri fino al Museo di Arte Islamica (EGP120).

GIORNO 2:
Dedicate il secondo giorno alla Cairo cristiana. A Il Cairo c’è una nutrita comunità di cristiani egiziani che sono detti copti e si distinguono principalmente in due culti: Chiesa Ortodossa e Chiesa Cattolica. Il cristianesimo era infatti molto diffuso nell’Egitto in epoca bizantina, ma poi con la conquista araba e l’arrivo dell’Islam divenne una religione minoritaria. Prendete la linea rossa della metro e scendete alla fermata Mar Girgis che è proprio di fronte al quartiere copto. Le entrate alle chiese sono tutte gratuite.
CAIRO COPTA iniziate la vostra visita nel luogo più vicino alla metro: la Chiesa Sospesa (della Beata Vergine Maria) di culto ortodosso,chiamata così perché costruita sulla torre settentrionale delle mura della vicina Fortezza Romana di Babilonia.
Continuate passando di fronte alla Fortezza Romana di Babilonia, costruiita nel II sec d.C. da Traiano, che è ciò che rimane delle due torri della fortificazione che serviva ad arginare il Nilo.
Entrate poi nell’interessantissimo Museo Copto (EGP100) proprio di fronte alla fortezza. La bellezza di questo posto risiede non solo in ciò che custodisce, ma anche nel palazzo di architettura islamica con le sue grandi finestre in legno intarsiato.
Usciti dal museo proseguite a destra verso l’imponente Monastero greco-ortodosso di San Giorgio. Continuando dritti sulla destra troverete delle scale da scendere che portano, in un dedalo di vicoli, alle varie suggestive chiese copte e alla Sinagoga Ben Ezra. Visto che ci siete fate un giro al Cimitero Copto, che però vi anticipo che è piuttosto maltenuto e sporco.
Finito di esplorare il quartiere copto prendete un Careem per andare al NMEC.
MUSEO NAZIONALE DELLA CIVILIZZAZIONE EGIZIA, NMEC (EGP240) è una tappa imperdibile, da non confondere con il Museo Egizio vicino Piazza Tahrir (che verrà presto spostato a Giza).
Il pezzo forte del museo è l’emozionante galleria delle mummie, dove sono conservati i corpi mummificati di alcuni importanti faraoni e regine dell’Antico Egitto. Nella sala principale invece si trovano interessanti oggetti che coprono la storia egiziana dall’antichità passando per il periodo tolemaico, romano, cristiano e islamico.
Purtroppo non c’è un servizio guide né audioguide nel museo (come neanche negli altri della capitale), ma alcuni pannelli esplicativi e codici QR.

GIORNO 3:
Iniziate la giornata presto per evitare le folle di turisti e per esplorare in tutta calma l’immenso Museo Egizio. Per arrivarci, se non avete l’hotel nei dintorni, prendete la linea rossa della metro e scendete a Sadat, ovvero a Piazza Tahrir.
MUSEO EGIZIO (EGP200) ospitato nel grandioso palazzo rosa è tanto grande quanto caotico. Fu infatti aperto per raccogliere le antichità egizie che nel XIX secolo venivano portate all’estero. Per questo motivo il museo non è stato strutturato con un criterio, ma è servito a “stipare” quanto più possibile i reperti.
La visita è dunque un po’ difficile senza una guida che faccia ordine. Di guide ne trovate all’ingresso del museo che per EGP200 l’ora possono guidarvi. Le sale sono molte e disposte su due piani. Le più interessanti sono quella del sarcofago di Tutankhamon e le mummie degli animali. Considerate almeno 3 ore per la visita del museo.
PALAZZO MANIAL (EGP100) dopo il museo prendete la linea rossa della metro e scendete alla seconda fermata: Sayyida Zeinab. Con una breve passeggiata, attraversando il Nilo arrivate a questo palazzo che è stato sede della monarchia nel XX secolo. Lo stile moresco ed europeo si fondono a creare interni sfarzosi.

GIORNO 4:
Come accennato, ho aggiunto a questa guida un quarto giorno per parlarvi di due posti unici che non sono molto conosciuti né frequentati dai turisti, ma che io trovo interessantissimi. Non sono ben collegati con i mezzi, quindi vi consiglio di arrivarci con un Careem. Io li ho visitati insieme noleggiando un tuk tuk con conducente al quartiere islamico (considerate EGP100 l’ora).
QARAFA, LA CITTÀ DEI MORTI è il cimitero Nord della città. La sua particolarità è dovuta al fatto che delle famiglie vivono nei mausolei. Alcuni sono i vecchi guardiani delle ombe, altri abitanti sono invece più recenti: famiglie povere che non hanno altro posto dove stare. In questo immenso cimitero si trova anche un monumetno storico: lo splendido Mausoleo della famiglia di Mohammad Ali, sultano mamelucco (EGP40).
Particolarità: le lapidi con trecce o capelli disegnati indicano la sepoltura di una donna della famiglia.
MANSHIYET NASR, OVVERO GARBAGE CITY Se il fatto che delle famiglie vivano dentro a un cimitero, perché non hanno altro posto in cui stare, vi ha stupiti, Garbage City vi sorprenderà di più. Si tratta di un quartiere dove la popolazione, interamente cristiana, lavora nel settore dello smaltimento dei rifiuti. Raccolgono l’immondizia della città, la smistano e la rivendono alle fabbriche che la riciclano. Il luogo è quasi una discarica a cielo aperto in mezzo a palazzoni. Se ci andate potreste impressionarvi e considerate che l’odore è forte e nugoli di mosche la fanno da padrone. Gli abitanti sono chiamati “zibbalin”, spazzini per il loro lavoro. Non è un luogo turistico, ma nel quartiere si può visitare la Chiesa di San Simeone ricavata da una grande grotta. Potete trovare più info, anche per visite guidate sul sito www.samaanchurch.

SICUREZZA
Sebbene alcuni luoghi della città non abbiano un’aria raccomandabile devo dire che personalmente ho trovato Il Cairo piuttosto sicura e gli egiziani accoglienti, anche come donna sola. Ma devo dire che io non sono mai uscita la notte. Vale però sempre il buonsenso e l’attenzione.
DOVE MANGIARE
Nel visitare Il Cairo ho mangiato molto street food. Ma non so se consigliarvelo visto che il mio intestino è stato forgiato da svariati viaggi in Asia, Sudamerica e anni di vita a Petra. Oltre ai classicissimi panini hummus e falafel e foul (una purea di fave) tipico dell’Egitto è il koshari, pasta con lenticchie e salsa di pomodoro e cipolla. Uno dei migliori e più popolari si può mangiare da Abu Tarek (EGP10 per il take away).

CONSIGLI, VARIE ED EVENTUALI
Sui taxi mi sono già espressa. Per il resto giusto un paio di consigli.
Cercate di avere banconote di piccolo taglio perché sembra che nessuno abbia mai il resto (Uber e Careem soprattutto), quindi cambiateli appena potete (ai musei e ai ristoranti o café generalmente sono in grado).
Non vorrei offendere nessuno, ma gli egiziani sono in media molto interessati al potenziale guadagno che si può trarre dai turisti quindi vi si avvicineranno con fare amichevole e apparentemente disinteressato, dandovi consigli e informazioni non richieste o addirittura offrendovi anche pranzo o caffè. tè. In realtà alla fine o vogliono vendervi qualcosa o, se siete donne, sono interessati a corteggiarvi. Spesso, la’ “egyptian hospitality” come la chiamano loro è a questi scopi… almeno questa è sempre stata la mia esperienza. Sapevatelo!
Spero che questo articolo vi sia utile, in tal caso condividetelo: può servire ad altri 🙂 Per domande scirvetemi alla mail della sezione Contact me, e se vi interessa il Medio Oriente seguitemi su Instagram e Facebook. Se le mie avventure vi interessano sappiate che ho scritto due libri: “Russia coast to coast in Transiberiana” e “La vita segreta di Petra“.
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