Cosa vedere a Sarajevo, la guida completa

Cosa vedere a Sarajevo

Sarajevo per me è più di una città. È un sentimento. Ma proverò in questa sede ad essere efficiente, concisa e precisa evitando troppi sentimentalismi (per quelli puoi virare nel mio profilo Instagram dove troverai foto, reel e storie in evidenza su Sarajevo). Quindi questa è la guida completa su cosa vedere a Sarajevo: tutte le informazioni pratiche, con tanto di prezzi, e il mio personalissimo itinerario ottimizzato e pensato per esplorare al meglio Sarajevo nella maniera più esaustiva. Troverai anche molti consigli di vario tipo. Poi se ti piace leggere, io scrivo (quasi sempre) un articolo riguardo i libri che consiglio sul luogo. In questo caso potrebbe interessarti Libri su Sarajevo.

Se invece ti stai chiedendo chi io sia, lo trovi in Chi sono e la mia storia. Breve riassunto: mi chiamo Cristina, accompagnatrice turistica professionista, una laurea in Studi Orientali e una passione smodata per l’Est che mi porta a viaggiare, leggere e approfondire soprattutto Balcani e Medio Oriente. Ho vissuto 5 anni in Giordania, paese di cui sono esperta.

Cosa vedere a Sarajevo
Cosa vedere a Sarajevo: l’iconica fontana Sebilj

Prima di dirti cosa vedere a Sarajevo, una piccola introduzione di info utili sul paese:

COME ARRIVARE

Sarajevo è ben collegata da Roma e Milano con voli Wizz Air e Ryanair.

Anche se stai viaggiando via terra puoi raggiungerla facilmente in bus dalle altre città balcaniche come Zagabria, Dubrovnik, Spalato e Belgrado.

Come arrivare in centro dall’aeroporto: L’aeroporto dista solo una decina di chilometri dal centro. Per raggiungerlo puoi prendere

1) BUS

1. a) esci, attraversa la strada e di fronte a te vedrai la fermata. I biglietti (KM5) si comprano dall’autista solo cash in valuta locale. Il tragitto impiega circa 30 minuti.

1. b) questa seconda opzione bus te la consiglio per il ritorno in aeroporto perché a quanto pare il bus della prima opzione non è molto affidabile dal centro. Alla fermata Trg Austrije (di fronte al Ponte Latino) prendi il filobus n.103. (KM1,80 cash all’autista). Scendi qua e fai 10-15 minuti a piedi seguendo le semplici indicazioni su Maps.me o Google Maps.

2) TAXI

Considerando che la tariffa di partenza è KM2,50 e ogni chilometro costa KM1,50, la corsa ti verrà circa l’equivalente di €20.

DOCUMENTI

Per entrare in Bosnia e Erzegovina ai cittadini italiani basta la carta d’identità valida per l’espatrio o il passaporto con validità residua di almeno 3 mesi.

Cosa vedere a Sarajevo
Cosa vedere a Sarajevo: il Ponte Latino

PREZZI E VALUTA

La valuta è il Marco bosniaco. La sigla ufficiale è KM, ma potresti trovarlo indicato anche come BAM. In questa guida userò la sigla KM. La conversione è facilissima perché €1 = KM2, quindi basta dividere il prezzo per 2 e hai l’equivalente in Euro.

Il pagamento in carta è sempre più diffuso (e tutte le attrazioni turistiche si possono pagare così), ma alcuni negozi, bar, ristoranti anche molto turistici nonché le shisha café accettano solo contanti locali. Poiché le commissioni degli sportelli ATM sono salate, ti consiglio di portare un po’ di contanti e cambiarli nei numerosi uffici di cambio che si trovano ovunque nel quartiere ottomano, che è quello più turistico.

Sarajevo è una città abbastanza economica. Qualche esempio: notte in camerata in ostello KM20-30, cibo di strada KM2-4, pranzo al ristorante KM8-30, musei KM5-10-20, trasporto pubblico KM1,80-5.

INTERNET

In Bosnia e Erzegovina non c’è il roaming gratuito dell’UE. Quindi per avere sempre internet e non spendere un patrimonio, puoi

1) Acquistare una SIM locale in aeroporto o in un’agenzia di viaggio locale. I pacchetti sono:

-15 gb per 10 giorni, costo KM20

-30 gb per 30 giorni, costo KM40

2) Affidarti a compagnie di e-sim come Airalo che sono molto convenienti

Io, a meno che non stia accompagnando un gruppo per lavoro, oramai evito di avere sempre internet perché non è poi così indispensabile. A meno che tu non debba essere sempre reperibile, ti consiglio di fare lo stesso. Si può viaggiare anche così: ti svelo tutti i barbatrucchi in questo articolo Applicazioni per viaggiare, quelle che uso io.

Comunque a Sarajevo il WI-FI è molto diffuso anche nei musei.

ORIENTAMENTO E COME SPOSTARSI

La città non è molto grande e comunque le cose da vedere a Sarajevo si raggiungono camminando. Per semplicità possiamo dividere Sarajevo in 3 aree.

1) Quartiere nuovo, verso l’aeroporto. Qua si trova il Museo Nazionale

E poi abbiamo i due quartieri storici la cui linea di demarcazione è data dalla linea Sarajevo Meeting of Cultures, nella via pedonale Ferhadija. A Est, con la pavimentazione bianca, edifici bassi, negozi stile bazar e minareti si trova 2) Baščaršija, ovvero il quartiere ottomano. A Ovest, pavimento nero, edifici alti, negozi moderni e pullulare di chiese sitrova 3) Quartiere asburgico.

Cosa vedere a Sarajevo
Sarajevo Meeting of Cultures, la città in cui le culture si incontrano e convivono

CLIMA

Sarajevo e la Bosnia hanno un clima continentale. Questo vuol dire 4 stagioni in cui gli inverni sono piuttosto rigidi (la minima scende pure sotto lo zero) e le estati particolarmente calde (aspettati temperature superiori ai 30 gradi). Questo vuol dire che le stagioni migliori sono la primavera e l’autunno.

COSA VEDERE A SARAJEVO: QUANTI GIORNI

Cose da vedere a Sarajevo ce ne sono tantissime, ma come dicevo, la città è piuttosto compatta. Quindi si riesce a visitare i luoghi più famosi in 2 giorni. Tuttavia siccome Sarajevo è una città che ti entra dentro, ha un’atmosfera densa e molte storie da raccontare, quello che ti consiglio è prenditi il tuo tempo. Entra nei café per sorseggiare del caffè turco o ad assaggiare un baklava. Perditi nei suoi caravanserragli, inerpicati sulle colline che orlano il paesaggio circostante. Fermati a fare le coccole ai mici del quartiere ottomano, parla con gli artigiani delle piccole botteghe. Insomma, assapora Sarajevo con calma in almeno 3 giorni.

Cosa vedere a Sarajevo
Cosa vedere a Sarajevo: tipiche porte nel quartiere ottomano.

COSA VEDERE A SARAJEVO: IL MIO ITINERARIO

Piuttosto che limitarmi a fare un elenco di cosa vedere a Sarajevo, preferisco proporre un itinerario ragionato. Se non sei nuovo sul mio blog, avrai notato che questa è la mia modalità di narrare le città (essendo io guida e travel designer direi che si tratta di deformazione professionale!). Ecco, dunque dei percorsi a piedi suddivisi in 3 giorni per esplorare al meglio la città.

COSA VEDERE A SARAJEVO, GIORNO 1

Inizia proprio su Via Ferhadija dalla linea di demarcazione Sarajevo Meeting of Cultures, di cui ti parlavo, e vai verso Est alla scoperta del quartiere ottomano.

Alla tua destra trovi il Bezistan di Gazi Husrev Beg, uno dei bazar tradizionali, costruito nel XVI secolo, che si è conservato molto bene ed è tuttora attivo (rimane chiuso la domanica che è giorno di riposo).

Continua sulla strada pedonale ed alza lo sguardo: vedrai svettare verso il cielo l’altissima Sahat Kula, ovvero la Torre dell’Orologio che aveva la funzione di segnare il tempo per ricordare al brulicante mondo ai suoi piedi delle 5 preghiere giornaliere del musulmano.

Arrivato all’angolo sulla tua destra vedrai una fontana addossata al muro del cortile della Moschea di Gazi Husrev Beg. Anche se non hai sete bevi qualche sorso dalle cannelle: vuole la tradizione che chi beva da una delle fontane di Sarajevo tornerà sicuramente. Entra nel cortile e, se è aperta, visita la moschea (KM5).

Proprio di fronte invece si trova la Madrasa e Biblioteca Gazi Husrev (biglietto combinato per l’entrata di entrambi: KM10). Contiuando sulla via, poco dopo sulla sinistra troverai il Morica Han, un vecchio caravanserraglio con cortile interno. Qua trovi sia un negozio di tappeti, sia il Divan, una dei tanti graziosi café del vecchio quartiere.

Cosa vedere a Sarajevo
Cosa vedere a Sarajevo: la Madrasa e Biblioteca di Gazi Husrev

Continuamo la passeggiata per un altro isolato dove la via si apre e ci troviamo di fronte alla Moschea Baščaršijska. Sulla sinistra si apre Piazza Sebilj, con la sua iconica fontana (uno dei simboli turistici di Sarajevo) in stile ottomano, ma progettata nel XIX secolo dall’architetto austroungarico Alexander Wittek.

A questo punto ti propongo una piccola deviazione: alla destra della fontana c’è una stradina che fa angolo con una farmacia. Prendila. Questa stretta viuzza un tempo si chiamava Ibrikčijska perché era la via dei fabbricanti di teiere (ibrici). Oggi però si chiama Luledžina, dalla parola lula, “tubi”, perché il calligrafo Muhić da giovane si guadagnava la pagnotta in un’officina che produceva tubi in questa via. A proposito di tubi, oggi qua, oltre a negozietti di oggettistica in rame come teiere e bricchi, si trovano alcune shisha café (se ti piace il narghile ti consiglio di andare al Café Dibek).

A questo punto sbucherai su Via Bravadziluk che è un susseguirsi di ristorantini, café e pasticcerie. Percorrila ancora per qualche metro e finirai sul lungo fiume di fronte al Novi Most, un vecchio ponte in pietra. Sulla tua sinistra vedrai il bellissimo edificio a righe gialle e arancioni, in stile pseudo moresco. È Gradska Vijećnica, il Municipio di Sarajevo, conosciuto anche come la Biblioteca Nazionale perché prima della guerra conservava un immenso patrimonio di libri.

Non ti dico altro, ma ti invito a leggerne la storia nel mio reel. Se da fuori il Municipio ti pare bello, non hai ancora visto l’interno… che è più che splendido! Paga i KM10 del biglietto (aperto 9-17) ed entra in questa meraviglia. Ai piani superiori inoltre ci sono esposizioni permanenti del Museo di Arte Contemporanea Ars Aevi. Anche qua ti invito a saperne di più guardando le mie storie in evidenza su Sarajevo.

Attraversa il ponte e dirigiti alla Sarajevska Pivara (chiusa la domenica) per visitare il primo birrificio dell’Impero Ottomano e perché no, per provare la birra locale che non è niente male! Proprio di fronte alla birreria noterai un’enorme chiesa color bordeaux. Si tratta della Chiesa di Sant’Antonio gestita dall’ordine dei francescani. Gira a destra e percorri Via Konak fino in fondo. Qua troverai la bella Moschea dell’Imperatore. L’imperatore in questione è Mehmet II, conquistatore di Costantinopoli.

Con una brevissima deviazione puoi raggiungere la Tomba dei sette fratelli (annessa alla moschea Čokadži Sulejman). Nulla di imperdibile, ma si trova a pochissimi metri ed è legata ad una storia che ci dovrebbe fare riflettere sul potere dei pregiudizi. Secondo la leggenda i sette fratelli erano stati accusati ingiustamente di aver rubato il tesoro del pascià. E solo dopo che furono giustiziati si scoprì che erano innocenti, ma accusati con superficialità per il solo fatto di essere forestieri. Quello che vedrai sono 7 finestrelle verdi di fronte alla quale non è raro vedere delle persone pregare.

Cosa vedere a Sarajevo
Cosa vedere a Sarajevo: non perderti l’interno del Municipio

Vai verso il bel Ponte Latino interamente in pietra, attraversalo e dirigiti verso la Nuova Cattedrale Ortodossa (entrata KM2), passa nel Parco dove i vecchietti giocano a scacchi. Fai un salto al Gradska Markale, il mercato coperto, dalla facciata neoclassica dipinta di giallo, dove si vendono prodotti locali: carne affumicata, formaggi, dolci ed altro. Giusto alla fine dell’isolato troverai la Fiamma Eterna che brucia in ricordo delle vittime della Seconda Guerra Mondiale. Torna indietro su questa parte occidentale e asburgica di Via Ferhadija e passando per la Cattedrale Cattolica chiudi questo lungo percorso ad anello tornando alla linea Sarajevo Meeting of Cultures.

COSA VEDERE A SARAJEVO, GIORNO 2

Tra le cose da vedere a Sarajevo ci sono i musei e i luoghi legati alla guerra che infiammò l’ex Jugoslavia. Questa seconda giornata la dedico a questo capitolo di storia per il quale Sarajevo, e tutto il paese, sono tristemente noti.

Comincia con il Museo dell’assedio (da solo costa KM18, ma c’è il biglietto combinato con il Museo dei Crimini di Guerra: KM30 per entrambi; pagabile con carta). Il museo ripercorre i 1425 giorni di assedio della città attraverso oggetti a cui sono legate storie di chi l’ha vissuro. Si cerca di dare un’idea di come era la vita quotidiana e cosa voleva dire vivere nella Sarajevo sotto assedio. Giusto a pochi metri si trova Galleria 11/7/95 (KM10, audioguida in italiano KM5). Si tratta dell’esposizione permanente del reportage del fotografo Tarik Samarah sul genocidio di Srebrenica. Un fotoreportage stupendo che ti consiglio di visitare con l’audioguida per capirlo meglio.

Quando uscirai ti troverai alla Cattedrale. Vai allo spiazzo di fronte alla chiesa e nota gli schizzi rossi sull’asfalto. Si tratta di uno dei tanti mermoriali sparsi nella città, conosciuti come Rose di Sarajevo. Segnano i punti dove le persone hanno perso la vita a causa di colpi di mortaio. Un buco nell’asfalto a segnare dove la bomba è caduta e attorno schizzi di resina rossa a simboleggiare il sangue delle vittime. Il nome “rosa” è dovuto al fatto che sembrano dei petali di rose e credo voglia essere anche un richiamo ai fiori che si portno sulle tombe dei morti.

Rose di Sarajevo

Gira l’angolo su Via Ferhadija per raggiungere il Museo dei Crimini di Guerra (biglietto combinato con Museo dell’Assedio) in cui si parla anche dei metodi brutali di sterminio di questa guerra.

Prendere di mira i civili rientra tra i crimini di guerra. Questo è ciò che successe due volte al Pijaca Markale, il mercato coperto di frutta e verdura dove furono lanciate bombe che uccisero persone che erano andate a fare la spesa. Vacci, trova a soli 300 metri dal museo. Qua si trova un memoriale con i nomi delle vittime e in terra un’altra rosa di Sarajevo.

Non ho una mappa delle rose, ma se ti può interessare ce n’è una anche all’incrocio di fronte la fermata dei bus Trg Austrije dopo il Ponte Latino.

La guerra è un fenomeno atroce per chiunque, ma per i bambini forse lo è ancora di più. Quindi ti suggerisco di visitare anche il War Childhood Museum (KM10, pagabile con carta) che raccoglie oggettio donati da persone che raccontano la loro esperienza in tempo di guerra quando erano bambini. Oggetti dal grande valore simbolico che rappresentano una persona, una speranxza, un sentimento, un’esperienza, un legame. Ogni oggetto racconta una storia (la puoi leggere nei pannelli didascalici, ma se non capisci l’inglese chiedi il tablet gratuito con le traduzioni).

Ma non c’è sempre bisogno di visitare musei o memoriali per vedere le tracce della guerra. A volte basta uscire e prestare attenzione. Ad esempio le facciate dei palazzi verso la periferia presentano ancora i fori dei proiettili che le hanno crivellate.

Palazzi crivellati dai proiettili

Per concludere la giornata con una panoramica più completa del perché, come e cosa successe nel 1992, ti consiglio di fare il tour guidato pomeridiano chiamato Fall of Jugoslavia, della durata di 4 ore. Varie agenzie lo propongono, ma io sono stata con Meet Bosnia e lo consiglio! Il tour porta in posti iconici della guerra, ma lontani dal centro come l’ospedale, Snipers Alley e il Tunnel della Speranza.

Quest’ultimo si trova nei pressi del’aeroporto ed era il tunnel che i civili avevano scavato per raggiungere la parte bosniaca delle montagne oltre l’assedio e poter rifornirsi di ciò che a Sarajevo mancava. Se ci vai da solo prendi il filobus n.103 e cammina per un pezzo. Il prezzo d’ingresso è KM20 si paga solo cash in valuta locale.

COSA VEDERE A SARAJEVO, GIORNO 3

Cose da vedere a Sarajevo ce ne sono per riempire un terzo giorno. Oggi ti propongo un itinerario alla scoperta della Sarajevo ebraica e non solo. Si parte sempre da Sarajevo Meeting of Cultures ma arriva fino alla zona nuova costeggiando il fiume Miljacka.

Comincia dal Museo degli ebrei di Bosnia ed Erzegovina (KM5, chiuso sabato). Gli ebrei di Sarajevo, come gli altri dell’Impero Ottomano, erano di orgine sefardita, ovvero provenienti dalla penisola iberica dove scapparono in seguito all’espulsione e persecuzione del 1492 da parte della Corona spagnola.

Cosa vedere a Sarajevo
Cosa vedere a Sarajevo: Museo degli Ebrei di Bosnia e Erzegovina

Attraversa la strada e vai a visitare la splendida e piccola Vecchia Chiesa Ortodossa, dedicata agli Arcangeli Michele e Gabriele e risalente al XVI secolo. La vicinanza al vecchio tempio ebraico rende bene la situazione di convivenza interreligiosa di Sarajevo che le è valsa l’appellativo di Gerusalemme d’Europa.

Da qui una piccola passeggiata in salita per arrivare a Casa Svarzo (KM5), residenza di una famiglia di ricchi mercanti, che è uno dei migliori esempi di architettura domestica ottomana. Un’altra città dei Balcani in cui ammirare case ottomane è Girokaster, in Albania.

Ora dirigiti verso il lungofiume. Iniziamo una lunga passeggiata che passerà davanti alla Sinagoga ashkenazita (ben più moderna di quella sopra: risale al 1092) e all’Accademia di Belle Arti di fronte al ponte dalle linee moderne. Si arriva infine al Ponte Suada i Olga, dedicato alle prime due vittime dell’assedio di Sarajevo. Da qua imbocca la salita per raggiungere il Cimitero ebraico, il secondo più grande d’Europa, dopo quello di Praga. Scendendo vai al Museo Nazionale (KM20, pagabile con carta) che è molto ben fatto. Il pezzo forte è l’ala dove è conservata l’Haggadah, manoscritti miniati della culutra ebraica sefardita che rappresentano scene dell’Antico testamento.

 

Cosa vedere a Sarajevo: cimitero ebraico

Se vuoi fermarti per un caffè o una birra locale, proprio accanto al museo si trova il Tito Café, un locale dall’atmosfera nostalgica decorato con suppellettili dell’ex Jugoslavia. N.B. Si paga solo cash! Tornando indietro puoi passare per Veliki Park sull’altra sponda per finire di nuovo dove hai iniziato la passeggiata. A questo punto se hai ancora energie sali fino al Forte giallo per consludere in bellezza con un bel tramonto su Sarajevo.

COSA VEDERE A SARAJEVO, GIORNO 4: I DINTORNI

Se hai un quarto giorno a disposizione puoi dedicarlo a una gita in giornata a Mostar. Si può arrivare in giornata con un bus. Il tragitto impiega circa 3 ore solo andata, ma il centro storico della città è piccolo: si fa in tempo a fare un giro e tornare a Sarajevo.

In alternativa, se hai voglia di natura, puoi fare un’escursione sul Monte Trebević, uno degli spot dei Giochi Olimpici Invernali del 1984. Per arrivare puoi arrivare con la funivia che si prende da qua (tutti i giorni 9-17, lunedì 12-17; biglietto solo andata KM20, a/r KM30).

Mostar
Ponte di Mostar, una gita in giornata da Sarajevo

COSA VEDERE A SARAJEVO: QUALCHE CONSIGLIO SU CONTATTI E STRUMENTI UTILI

A questo punto vorrei suggerirti alcune idee non solo su cosa vedere a Sarajevo, ma su come.

La capitale bosniaca ha una storia interessantissima plasmata da diverse culture, religioni, etnie, imperi che si sono succeduti, storie e leggende e purtroppo anche guerre. Quindi Sarajevo è uno di quei posti dove prendere parte a una visita guidata fa davvero la differenza (cosa che suggerisco anche in alcuni altri posti del mondo, tra cui Petra e Istanbul). A tal riguardo ti consiglio di prenotare il free walking tour e il tour Fall of Jugoslavia di Meet Bosnia, un’agenzia molto valida e professionale che si trova a due passi da Piazza Sebilj.

Se invece vuoi fare da te o vuoi integrare altri luoghi, c’è l’applicazione guide2sarajevo.com che funziona offline ed ha due piani: €2,99 o €3,99.

Cosa vedere a Sarajevo
Uno dei vicoli del quartiere ottomano di Sarajevo

Last but not least, in questo articolo: Libri su Sarajevo, ti consiglio alcune letture che ti aiutano a entrare dentro Sarajevo e compernderla. Si tratta principalmente di romanzi e racconti splendidi, ma ci sono anche reportage.

Spero che questa guida completa su cosa vedere a Sarajevo ti sia stata utile… ho fatto del mio meglio e l’ho voluta lasciata gratis per essere fruibile a chiunque (ma una donazione libera cliccando sul pulsantino verde Support me in basso a sinistra è sempre ben accetta 🙂 )

Se la guida ti è piaciuta condividila: può servire ad altri. Se invece c’è qualcosa che ho dimenticato e vorresti chiedermi, fammelo sapere. Puoi contattarmi via email all’indirizzo di posta elettronica che trovi sezione Contact me. Oppure scrivimi direttamente su Instagram o Facebook. Sono felice di leggerti e rispondo sempre. Seguendomi sui miei social puoi vedere più foto e video su Sarajevo ed altre destinazioni.

Al prossimo viaggio!

© 2025, Cristina Cori. All rights reserved. Copyright © CristinaCori.com

8 pensieri su “Cosa vedere a Sarajevo

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