Oman

ECCOMI!

Ciao, sono Cristina Cori!
Mezza romana mezza romena, grande passione per gli Orienti e un rapporto conflittuale con la routine e la stasi.
Viaggio a Est e da anni vivo nel Medio Oriente arabo levantino, di cui sono ormai specialista.
Irrequieta e dipendente da viaggi, finisco sempre col trovarmi altrove alla ricerca di stimoli e nuove esperienze: parto spesso, o almeno ci provo.
Ma quando non viaggio, scrivo e quando non scrivo, leggo.

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Posizione attuale: Italia

Dopo Belgrado e Istanbul a breve partirò alla volta dell'Albania!

Per il momento non so quali viaggi farò e quando... ma ti terrò aggiornat*

Stay tuned: segui le mie esplorazioni sulla pagina Facebook e Instagram.

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🥨 C’ERA UNA VOLTA L’OKTOBERFEST 🍻
Se pensate che l’Oktoberfest sia la festa degli ubriaconi 😅 allora non conoscete la sua storia.
Già perché, a modo suo, quella che è oggi la festa della birra più bella del mondo ha in realtà radici romantiche.

Tutto iniziò il 12 Ottobre 1810 quando Ludwig di Bavaria e Therese di Sassonia convolarono a nozze.
Il loro non fu un matrimonio qualsiasi. E non perché fu reale, ma proprio perché lo resero popolare! Decisero infatti di far celebrare tutta la città di Monaco.
I festeggiamenti durarono 5 giorni e furono un successone… tanto da finire coll’essere replicati ogni anno.

Per me questa era la quarta edizione dell’OKtoberfest.

#oktoberfest🍻 #OKtoberfest #oktoberfest2024 #munich #monacodibaviera #baviera #germania #birra #birratedesca #festadellabirra #haufbrauhaus #lowenbrau #augustinerbräu

cristinacori

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🥨 C’ERA UNA VOLTA L’OKTOBERFEST 🍻 Se pensate che l’Oktoberfest sia la festa degli ubriaconi 😅 allora non conoscete la sua storia. Già perché, a modo suo, quella che è oggi la festa della birra più bella del mondo ha in realtà radici romantiche. Tutto iniziò il 12 Ottobre 1810 quando Ludwig di Bavaria e Therese di Sassonia convolarono a nozze. Il loro non fu un matrimonio qualsiasi. E non perché fu reale, ma proprio perché lo resero popolare! Decisero infatti di far celebrare tutta la città di Monaco. I festeggiamenti durarono 5 giorni e furono un successone… tanto da finire coll’essere replicati ogni anno. Per me questa era la quarta edizione dell’OKtoberfest. #oktoberfest🍻 #OKtoberfest #oktoberfest2024 #munich #monacodibaviera #baviera #germania #birra #birratedesca #festadellabirra #haufbrauhaus #lowenbrau #augustinerbräu

3 giorni ago

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1/12

📿 IL MONACO CHE… ERA MONACA 🪷
Al tempio di Le Hoan, presso Ninh Binh, c’è una pagoda nascosta dietro una grotta alla fine di 200 tortuosi gradini. È dedicata a una bodhisattva dalla storia molto speciale. Quella che vi racconterò è la variante viet di una leggenda cinese.

C’era una volta una ragazza chiamata Thi Kinh. Una sera la donna notando un lungo pelo di barba sul mento del marito dormiente decide di tagliarlo. L’uomo però, svegliatosi di soprassalto, pensa che la moglie gli volesse tagliare la gola e la caccia.

Thi Kinh distrutta dal dolore si getta nel fiume, ma verrà tratta in salvo. Non sapendo cosa fare della propria vita, si traveste da uomo e prende i voti presso un monastero buddista con il nome di Kinh Tam.

Thi Kinh era così bella anche sotto spoglie maschili da far colpo tra le donne del villaggio. Una ragazza in particolare, Thi Mau, se ne innamora. È un amore impossibile che la fa soffrire e in un momento di disperata frustrazione Thi Mau si concede a un altro uomo e ne rimane incinta.

Per salvare la faccia e vendicarsi dell’amore non corrisposto accusa il monaco di averla sedotta. Kinh Tam che non vuole mettere nei guai la ragazza, tace. Non negando la sua colpevolezza viene cacciato dall’anziano monaco della pagoda e si ritroverà a vivere fuori il portico del monastero.
Una volta partorito il bambino Thi Mau lo abbandona sotto al portico dove Kinh Tam lo trova e lo adotta.

Quando, anni dopo, Kinh Tam si ammala, capisce che non può più prendersi cura del bimbo. Decide allora di raccontare la verità al monastero e affidare ai monaci la creatura.

L’anziano monaco della pagoda scopre che Kinh Tam è in realtà una donna e quindi non avrebbe potuto mettere incinta Thi Mau. Capisce di aver condannato un’innocente e mosso da compassione e afflitto dai sensi di colpa, adotta il bimbo e accoglie l’ex monaco nel monastero. Ma per Kinh Tam è tardi: morirà poco dopo. Kinh Tam verrà accolta nei cieli e venerata come Bodhisattva della compassione.

Ti intriga questo paese? Se la risposta è sì, sappi che a Marzo accompagno un viaggio di gruppo in Vietnam. Per info e iscrizioni scrivi a me o a @fabio_spinozzi organizzatore ed esperto della meta.

cristinacori

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📿 IL MONACO CHE… ERA MONACA 🪷 Al tempio di Le Hoan, presso Ninh Binh, c’è una pagoda nascosta dietro una grotta alla fine di 200 tortuosi gradini. È dedicata a una bodhisattva dalla storia molto speciale. Quella che vi racconterò è la variante viet di una leggenda cinese. C’era una volta una ragazza chiamata Thi Kinh. Una sera la donna notando un lungo pelo di barba sul mento del marito dormiente decide di tagliarlo. L’uomo però, svegliatosi di soprassalto, pensa che la moglie gli volesse tagliare la gola e la caccia. Thi Kinh distrutta dal dolore si getta nel fiume, ma verrà tratta in salvo. Non sapendo cosa fare della propria vita, si traveste da uomo e prende i voti presso un monastero buddista con il nome di Kinh Tam. Thi Kinh era così bella anche sotto spoglie maschili da far colpo tra le donne del villaggio. Una ragazza in particolare, Thi Mau, se ne innamora. È un amore impossibile che la fa soffrire e in un momento di disperata frustrazione Thi Mau si concede a un altro uomo e ne rimane incinta. Per salvare la faccia e vendicarsi dell’amore non corrisposto accusa il monaco di averla sedotta. Kinh Tam che non vuole mettere nei guai la ragazza, tace. Non negando la sua colpevolezza viene cacciato dall’anziano monaco della pagoda e si ritroverà a vivere fuori il portico del monastero. Una volta partorito il bambino Thi Mau lo abbandona sotto al portico dove Kinh Tam lo trova e lo adotta. Quando, anni dopo, Kinh Tam si ammala, capisce che non può più prendersi cura del bimbo. Decide allora di raccontare la verità al monastero e affidare ai monaci la creatura. L’anziano monaco della pagoda scopre che Kinh Tam è in realtà una donna e quindi non avrebbe potuto mettere incinta Thi Mau. Capisce di aver condannato un’innocente e mosso da compassione e afflitto dai sensi di colpa, adotta il bimbo e accoglie l’ex monaco nel monastero. Ma per Kinh Tam è tardi: morirà poco dopo. Kinh Tam verrà accolta nei cieli e venerata come Bodhisattva della compassione. Ti intriga questo paese? Se la risposta è sì, sappi che a Marzo accompagno un viaggio di gruppo in Vietnam. Per info e iscrizioni scrivi a me o a @fabio_spinozzi organizzatore ed esperto della meta.

3 settimane ago

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2/12

🇻🇳 Ecco un assaggio del viaggio di gruppo Vietnam 🌾
🪷 12 giorni immersi in questo incanto 🌺

Si replica a Marzo 2025… se quello che vedete in questo breve reel vi intriga, scrivete a me (accompagnatrice del viaggio) e/o a @fabio_spinozzi (travel designer e organizzatore di questo viaggio nonché esperto di Vietnam) per informazioni e dettagli.

Trovate altre foto, video ed ispirazione nella cartella in evidenza.

Tagga chi vorresti portare con te in Vietnam 🙃

#viet #vietnam #viaggiodigruppo #viaggiofotograforacconto #asia #sudestasiatico #indocina #indocinatours #goodmorningvietnam

cristinacori

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🇻🇳 Ecco un assaggio del viaggio di gruppo Vietnam 🌾 🪷 12 giorni immersi in questo incanto 🌺 Si replica a Marzo 2025… se quello che vedete in questo breve reel vi intriga, scrivete a me (accompagnatrice del viaggio) e/o a @fabio_spinozzi (travel designer e organizzatore di questo viaggio nonché esperto di Vietnam) per informazioni e dettagli. Trovate altre foto, video ed ispirazione nella cartella in evidenza. Tagga chi vorresti portare con te in Vietnam 🙃 #viet #vietnam #viaggiodigruppo #viaggiofotograforacconto #asia #sudestasiatico #indocina #indocinatours #goodmorningvietnam

1 mese ago

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3/12

“Quando vivi in un luogo a lungo diventi cieco perché non osservi più nulla.
Io viaggio per non diventare cieco”.

Mai sentito questa citazione? È di Josef Kouldeka, fotografo ceco (senza “i” 😅 cioè della Repubblica Ceca). Ecco, oggi mi è tornata in mente, improvvisa e potente come un’illuminazione.

Infatti mentre ero nella Cappella Sistina invece di ammirare la poesia di colori e forme dipinta sui muri e lasciarmi emozionare, facevo il conto alla rovescia per il mio ritorno a casa.
Stavo ai Musei Vaticani per l’ennesima volta. Ero lì per lavoro, con un gruppo ed ero solo stanca, annoiata, infastidita.

Poi sono uscita. La folla si è allentata ed ho visto proprio l’immagine che vedete in foto. Finalmente i miei occhi si sono lasciati incantare dalla bellezza.
Allora ho pensato a quanto sono diventata cieca alla mia città e un po’ mi ha fatto male.

L’abitudine, la prevedibilità, il torpore della monotonia che come la tortura di un contrappasso si ripete sempre uguale a se stessa. Tutto questo è, credo, ciò che più rifuggo nella vita.
Per me è una pericolosa malattia. Si tratta probabilmente un mio problema questo non riuscire a scorgere interesse in ciò che mi appare sempre uguale, l’essere sopraffatta dalla noia e non essere in grado di gestirla. Ma Kouldeka aveva ragione: ci vuole talento e impegno per notare qualcosa che hai sempre sotto agli occhi perché il nostro cervello è programmato per non registrare l’ovvio.

Voi che ne pensate? Vi succede di non vedere più il bello che avete sempre davanti? Vi leggo nei commenti se vi va di dirmi la vostra.

#vatican #vaticancity #vaticanmuseums #vaticano🇻🇦 #roma #rome #kouldeka

cristinacori

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“Quando vivi in un luogo a lungo diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco”. Mai sentito questa citazione? È di Josef Kouldeka, fotografo ceco (senza “i” 😅 cioè della Repubblica Ceca). Ecco, oggi mi è tornata in mente, improvvisa e potente come un’illuminazione. Infatti mentre ero nella Cappella Sistina invece di ammirare la poesia di colori e forme dipinta sui muri e lasciarmi emozionare, facevo il conto alla rovescia per il mio ritorno a casa. Stavo ai Musei Vaticani per l’ennesima volta. Ero lì per lavoro, con un gruppo ed ero solo stanca, annoiata, infastidita. Poi sono uscita. La folla si è allentata ed ho visto proprio l’immagine che vedete in foto. Finalmente i miei occhi si sono lasciati incantare dalla bellezza. Allora ho pensato a quanto sono diventata cieca alla mia città e un po’ mi ha fatto male. L’abitudine, la prevedibilità, il torpore della monotonia che come la tortura di un contrappasso si ripete sempre uguale a se stessa. Tutto questo è, credo, ciò che più rifuggo nella vita. Per me è una pericolosa malattia. Si tratta probabilmente un mio problema questo non riuscire a scorgere interesse in ciò che mi appare sempre uguale, l’essere sopraffatta dalla noia e non essere in grado di gestirla. Ma Kouldeka aveva ragione: ci vuole talento e impegno per notare qualcosa che hai sempre sotto agli occhi perché il nostro cervello è programmato per non registrare l’ovvio. Voi che ne pensate? Vi succede di non vedere più il bello che avete sempre davanti? Vi leggo nei commenti se vi va di dirmi la vostra. #vatican #vaticancity #vaticanmuseums #vaticano🇻🇦 #roma #rome #kouldeka

1 mese ago

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4/12

Anni fa il Vietnam (nella combinazione con la Cambogia) fu il colpo di reni che mi imposi per dare una boccata d’aria al mio cuore affranto.

In una rara e preziosa scintilla di vita, che si accese all’improvviso nell’apatia in cui mi ero lasciata scivolare, mi regalai quest’avventura.
Lo feci senza stare a pensarci troppo. Un click ed ecco che il mio nome compariva su un biglietto aereo diretto in Indocina.

Da Sud a Nord attraversai sola il paese immergendomi nella sua vita… tra le rovine di una civiltà inghiottita dalla giungla, risaie, trekking nel fango, templi confuciani e pagode buddiste, montagne ammantate di nebbia, orde di motorini indisciplinati, litri di caffè, lanterne che scivolano sui fiumi e gli ultimi fasti di una sfortunata dinastia imperiale.

Fu l’adrenalinico inizio che mi aprì la strada a una vita nomade. Dopo il Vietnam infatti seguì la transiberiana e poi innumerevoli peregrinazioni che mi hanno portato dove sono oggi. A fare del viaggio un mestiere.

In Vietnam, infatti, questa volta sono tornata da accompagnatrice turistica!
Da fuori non si vedeva, ma in questo mio ritorno dentro di me benedivo e ringraziavo ogni giorno questa terra (o meglio questa parte di mondo) per l’iniziazione.

Grazie Indocina.

#vietnam #indocina #ninhbinh #goodmorningvietnam #asia #viaggiofotograforacconto #ilovevietnam #vietnamgram #ritorni

cristinacori

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Anni fa il Vietnam (nella combinazione con la Cambogia) fu il colpo di reni che mi imposi per dare una boccata d’aria al mio cuore affranto. In una rara e preziosa scintilla di vita, che si accese all’improvviso nell’apatia in cui mi ero lasciata scivolare, mi regalai quest’avventura. Lo feci senza stare a pensarci troppo. Un click ed ecco che il mio nome compariva su un biglietto aereo diretto in Indocina. Da Sud a Nord attraversai sola il paese immergendomi nella sua vita… tra le rovine di una civiltà inghiottita dalla giungla, risaie, trekking nel fango, templi confuciani e pagode buddiste, montagne ammantate di nebbia, orde di motorini indisciplinati, litri di caffè, lanterne che scivolano sui fiumi e gli ultimi fasti di una sfortunata dinastia imperiale. Fu l’adrenalinico inizio che mi aprì la strada a una vita nomade. Dopo il Vietnam infatti seguì la transiberiana e poi innumerevoli peregrinazioni che mi hanno portato dove sono oggi. A fare del viaggio un mestiere. In Vietnam, infatti, questa volta sono tornata da accompagnatrice turistica! Da fuori non si vedeva, ma in questo mio ritorno dentro di me benedivo e ringraziavo ogni giorno questa terra (o meglio questa parte di mondo) per l’iniziazione. Grazie Indocina. #vietnam #indocina #ninhbinh #goodmorningvietnam #asia #viaggiofotograforacconto #ilovevietnam #vietnamgram #ritorni

1 mese ago

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5/12

“Di fronte alla bellezza, che cos’è la sofferenza?”
Proverbio greco

#atene #athens #capitalieuropee #grecia #greecestagram #ellas #balcani #balkans #acropoli #monastirakisquare #viaggiofotograforacconto #athensbynight🌙 #aforathenscocktailbar #aforathens #nightviews #greciagram #unafacciaunarazza #viaggioingrecia #kalispera #proverbigreci

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“Di fronte alla bellezza, che cos’è la sofferenza?” Proverbio greco #atene #athens #capitalieuropee #grecia #greecestagram #ellas #balcani #balkans #acropoli #monastirakisquare #viaggiofotograforacconto #athensbynight🌙 #aforathenscocktailbar #aforathens #nightviews #greciagram #unafacciaunarazza #viaggioingrecia #kalispera #proverbigreci

2 mesi ago

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6/12

🇬🇷 POV: Vai in Grecia con le tue amiche (pazze) del cuore! 💓

Un viaggio è fatto di luoghi, esperienze e persone. E quando questi tre elementi si amalgamano in una osmosi perfetta si chiama felicità.

Un grazie alla Grecia, che si rivela ancora una volta, la mia ottava volta, il mio paese dell’anima.

Grazie a Anna, detta Josephina, Nadia, detta Konstantina e Rebeka, detta ancora solo Rebeka, per i momenti, il supporto, le risate, le riflessioni, le chiacchierate (soprattutto tu Nadia 😄🤗).
Grazie per la vostra preziosa amicizia.

Grazie a Petra che ci ha fatte incontrare.

Grazie a Eva e Petros 🫶 anche se non sono in questo reel, per la loro accoglienza.

Grazie ai souvlaki, grazie ai panigiri con la loro portentosa energia, grazie all’imperterrito concerto delle cicale, grazie ai tramonti (a cui abbiamo scoperto bisogna applaudire 😅), grazie al Mediterraneo, grazie ai miti e grazie alla vita per questo capitolo che custodirò tra le migliori memorie di sempre.

La nostalgia è un sentimento dolce quanto crudele, ma serve a rimembrarci ciò che vale la pena essere vissuto.

Grazie 🙏

#unafacciaunarazza #grecia #greciatiamo #ilovegreece🇬🇷 #mediterraneo #souvlaki #amicizia #gratitudine #nostalgie

cristinacori

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🇬🇷 POV: Vai in Grecia con le tue amiche (pazze) del cuore! 💓 Un viaggio è fatto di luoghi, esperienze e persone. E quando questi tre elementi si amalgamano in una osmosi perfetta si chiama felicità. Un grazie alla Grecia, che si rivela ancora una volta, la mia ottava volta, il mio paese dell’anima. Grazie a Anna, detta Josephina, Nadia, detta Konstantina e Rebeka, detta ancora solo Rebeka, per i momenti, il supporto, le risate, le riflessioni, le chiacchierate (soprattutto tu Nadia 😄🤗). Grazie per la vostra preziosa amicizia. Grazie a Petra che ci ha fatte incontrare. Grazie a Eva e Petros 🫶 anche se non sono in questo reel, per la loro accoglienza. Grazie ai souvlaki, grazie ai panigiri con la loro portentosa energia, grazie all’imperterrito concerto delle cicale, grazie ai tramonti (a cui abbiamo scoperto bisogna applaudire 😅), grazie al Mediterraneo, grazie ai miti e grazie alla vita per questo capitolo che custodirò tra le migliori memorie di sempre. La nostalgia è un sentimento dolce quanto crudele, ma serve a rimembrarci ciò che vale la pena essere vissuto. Grazie 🙏 #unafacciaunarazza #grecia #greciatiamo #ilovegreece🇬🇷 #mediterraneo #souvlaki #amicizia #gratitudine #nostalgie

2 mesi ago

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7/12

“Nelle cose più profonde e importanti,
noi siamo indicibilmente soli”.
Rainer Maria Rilke

Cartoline dalle Meteore, Grecia

#grecia #meteoragreece #unafacciaunarazza #greece #greciacontinentale

cristinacori

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“Nelle cose più profonde e importanti, noi siamo indicibilmente soli”. Rainer Maria Rilke Cartoline dalle Meteore, Grecia #grecia #meteoragreece #unafacciaunarazza #greece #greciacontinentale

2 mesi ago

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8/12

Ciò che di più bello c’è inizia per A: Amore, Amicizia, Aperitivo, Ah-una-birreria, Ah-una-cioccolateria, Anna 🫶

🇫🇷🇧🇪Cartoline dalla parte più sobria di un fine settimana nelle Fiandre 🇧🇪 🇫🇷

P.S. Ovviamente le foto del carosello bisogna farle scorrere a tempo con la musica 😉 se no #sigodesoloametà

#fiandre #brugge #bruges #belgio #franciadelnord #birrafrancese #birrabelga #lecosebelleinizianoperA #viaggipazzerelli #viaggiofotograforacconto #sobrietàquestasconosciuta

cristinacori

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Ciò che di più bello c’è inizia per A: Amore, Amicizia, Aperitivo, Ah-una-birreria, Ah-una-cioccolateria, Anna 🫶 🇫🇷🇧🇪Cartoline dalla parte più sobria di un fine settimana nelle Fiandre 🇧🇪 🇫🇷 P.S. Ovviamente le foto del carosello bisogna farle scorrere a tempo con la musica 😉 se no #sigodesoloametà #fiandre #brugge #bruges #belgio #franciadelnord #birrafrancese #birrabelga #lecosebelleinizianoperA #viaggipazzerelli #viaggiofotograforacconto #sobrietàquestasconosciuta

4 mesi ago

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9/12

Io non me lo immaginavo mica che dell’Albania mi sarei innamorata.

Quando dicevo che sarei andata nel paese delle Aquile, qualcuno mi ha chiesto cosa ci fosse di interessante.
Adesso posso rispondere.

In Albania c’è la forza delle montagne, la dolcezza del mare e l’incanto delle cittadelle di pietra.

In Albania c’è un popolo che non si è lasciato abbruttire da una storia di conquiste e repressioni.

In Albania ci sono le moschee più graziose che io abbia mai visto (parola di una che vive da anni in Medio Oriente) e gli affreschi ortodossi più originali (parola di una nelle cui vene scorre sangue romeno).

In Albania ci sono i contadini che lungo le strade vengono noci e trecce d’aglio e i vecchietti che ti pagano il biglietto dell’autobus perché sei straniera nel loro paese.

In Albania ci sono i ponti ottomani che salutano le vallate e i labirinti dei bunker voluti dalla paranoia del regime andato.

Insomma, in Albania si respira l’animo balcanico.

E voi li sapevate che a due passi da casa abbiamo un paese così splendido?

#albania #ilovealbania #paesedelleaquile #balcani #esteuropa #viaggiofotograforacconto #itravelthebalkans #animobalcanico

cristinacori

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Io non me lo immaginavo mica che dell’Albania mi sarei innamorata. Quando dicevo che sarei andata nel paese delle Aquile, qualcuno mi ha chiesto cosa ci fosse di interessante. Adesso posso rispondere. In Albania c’è la forza delle montagne, la dolcezza del mare e l’incanto delle cittadelle di pietra. In Albania c’è un popolo che non si è lasciato abbruttire da una storia di conquiste e repressioni. In Albania ci sono le moschee più graziose che io abbia mai visto (parola di una che vive da anni in Medio Oriente) e gli affreschi ortodossi più originali (parola di una nelle cui vene scorre sangue romeno). In Albania ci sono i contadini che lungo le strade vengono noci e trecce d’aglio e i vecchietti che ti pagano il biglietto dell’autobus perché sei straniera nel loro paese. In Albania ci sono i ponti ottomani che salutano le vallate e i labirinti dei bunker voluti dalla paranoia del regime andato. Insomma, in Albania si respira l’animo balcanico. E voi li sapevate che a due passi da casa abbiamo un paese così splendido? #albania #ilovealbania #paesedelleaquile #balcani #esteuropa #viaggiofotograforacconto #itravelthebalkans #animobalcanico

5 mesi ago

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10/12

Siete mai entrati in un bunker?
In Albania che ce ne sono più di 750000, costruiti durante la dittatura comunista (1944-1985).

Paranoia, oppressione, terrore, chiusura, prigionia e tortura. Tutto questo era il regime di Envier Hoxha, la “Corea del Nord” d’Europa di qualche decennio fa che ha fatto migliaia di vittime anche tra i vivi.
Oggi la brutalità della dittatura albanese viene raccontata nel Bunkart 2 e in altri musei di Tirana.

È una visita emotivamente per nulla facile, ma interessantissima.
Se visitate il paese delle aquile una tappa qua è doverosa per farsi un’idea realistica di cosa era l’Albania.

Per approfondire vi consiglio anche “Domani e per sempre”, lo splendido romanzo di Ermal Meta.

#albania #hoxha #shqiperia #comunismoalbanese #bunker #bunkart2 #bunkerbania #dittature #domaniepersempre #balkans #balcani #itravelbalkans

cristinacori

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Siete mai entrati in un bunker? In Albania che ce ne sono più di 750000, costruiti durante la dittatura comunista (1944-1985). Paranoia, oppressione, terrore, chiusura, prigionia e tortura. Tutto questo era il regime di Envier Hoxha, la “Corea del Nord” d’Europa di qualche decennio fa che ha fatto migliaia di vittime anche tra i vivi. Oggi la brutalità della dittatura albanese viene raccontata nel Bunkart 2 e in altri musei di Tirana. È una visita emotivamente per nulla facile, ma interessantissima. Se visitate il paese delle aquile una tappa qua è doverosa per farsi un’idea realistica di cosa era l’Albania. Per approfondire vi consiglio anche “Domani e per sempre”, lo splendido romanzo di Ermal Meta. #albania #hoxha #shqiperia #comunismoalbanese #bunker #bunkart2 #bunkerbania #dittature #domaniepersempre #balkans #balcani #itravelbalkans

5 mesi ago

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11/12

🌷 TRIPUDIO DI TULIPANI A ISTANBUL🌷

No, non sono nei Paesi Bassi. Sono a Istanbul.

Tutti associano il tulipano ai giardini in fiore d’Olanda. Ma in pochi sanno che in realtà questo fiore, fiero ed elegante allo stesso tempo, è originario dell’Asia Centrale e che fu introdotto in Europa dai turchi dopo la conquista di Costantinopoli.

I turchi infatti sono un popolo un tempo nomade proveniente dalle steppe asiatiche.

Il tulipano è fortemente connesso alla cultura ottomana. Amato oggi come in passato (ai tempi del sultanato ci fu un periodo che prese il nome di “Era dei tulipani” dalla moda e la smania di coltivarli e selezionarli!), diventò uno dei motivi decorativi più ricorrenti nelle arti.
Sembrerebbe sia dovuto anche al fatto che la sua corolla richiama la parola “Allah” (الله) in alfabeto arabo tanto che è ormai il fiore simbolo della Turchia.

Qua addirittura i bicchierini in vetro in cui si serve il çay, il tradizionale tè turco, hanno la forma del tulipano!

Insomma, se venite a Istanbul in periodo di fioritura (da fine marzo a maggio) andate ad ammirare il tripudio di tulipani in fiore.
Dove? Be’, diciamo che vengono piantati nelle aiuole dei luoghi più iconici della città: Piazza Sultahmet e Palazzo Topkaki.
Ma i giardini di tulipani (quelli che vedete nel reel) sono a Parco Gülhane.

Se invece volete comprarli andate al mercato delle piante vicino Eminonu. Una bustina con 10 bulbi costa sulle 150 lire (circa €5).

Io proverò a piantarne qualcuno… vi terrò aggiornati.
E a voi piacciono i tulipani?

#tulipani #tulip #tulips🌷 #tulipseason #istanbul #turchia #turkey #lacittàtraduecontinenti #instaistanbul #gulhanepark #costantinopoli #primaverainfiore #fiori #giardini #viaggiofotograforacconto

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🌷 TRIPUDIO DI TULIPANI A ISTANBUL🌷 No, non sono nei Paesi Bassi. Sono a Istanbul. Tutti associano il tulipano ai giardini in fiore d’Olanda. Ma in pochi sanno che in realtà questo fiore, fiero ed elegante allo stesso tempo, è originario dell’Asia Centrale e che fu introdotto in Europa dai turchi dopo la conquista di Costantinopoli. I turchi infatti sono un popolo un tempo nomade proveniente dalle steppe asiatiche. Il tulipano è fortemente connesso alla cultura ottomana. Amato oggi come in passato (ai tempi del sultanato ci fu un periodo che prese il nome di “Era dei tulipani” dalla moda e la smania di coltivarli e selezionarli!), diventò uno dei motivi decorativi più ricorrenti nelle arti. Sembrerebbe sia dovuto anche al fatto che la sua corolla richiama la parola “Allah” (الله) in alfabeto arabo tanto che è ormai il fiore simbolo della Turchia. Qua addirittura i bicchierini in vetro in cui si serve il çay, il tradizionale tè turco, hanno la forma del tulipano! Insomma, se venite a Istanbul in periodo di fioritura (da fine marzo a maggio) andate ad ammirare il tripudio di tulipani in fiore. Dove? Be’, diciamo che vengono piantati nelle aiuole dei luoghi più iconici della città: Piazza Sultahmet e Palazzo Topkaki. Ma i giardini di tulipani (quelli che vedete nel reel) sono a Parco Gülhane. Se invece volete comprarli andate al mercato delle piante vicino Eminonu. Una bustina con 10 bulbi costa sulle 150 lire (circa €5). Io proverò a piantarne qualcuno… vi terrò aggiornati. E a voi piacciono i tulipani? #tulipani #tulip #tulips🌷 #tulipseason #istanbul #turchia #turkey #lacittàtraduecontinenti #instaistanbul #gulhanepark #costantinopoli #primaverainfiore #fiori #giardini #viaggiofotograforacconto

6 mesi ago

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